Prendersi cura di denti e gengive è importante per proteggere anche altri aspetti della salute.

Prendersi cura della salute orale non è importante solo per risparmiarsi fastidiosi mal di denti. Diversi studi scientifici hanno infatti dimostrato che chi presta una scarsa attenzione alla cura di denti e gengive può incappare in problemi di salute che apparentemente non hanno nulla a che fare con la bocca.

Probabilmente l’associazione di cui si hanno più prove è quella con le malattie cardiovascolari. Già nel 2008 uno studio dell’Università di Bristol e del Royal College of Surgeons di Dublino aveva rilevato un aumento del rischio cardiovascolare nelle persone con sanguinamenti gengivali e scarsa igiene orale. I ricercatori hanno scoperto che alla base dell’associazione c’è il passaggio di batteri dalla bocca nel torrente circolatorio. Qui si attaccano alle piastrine, aumentando il rischio di formazione di coaguli che possono ostacolare, o addirittura bloccare, il flusso del sangue verso il cuore, scatenando un attacco cardiaco. In effetti la bocca è uno dei punti più “sporchi” dell’organismo. Al suo interno possono vivere indisturbati fino a 700 tipi diversi di batteri, fra cui specie come lo Streptococcus gordonii o lo Streptococcus sanguinis, in grado di scatenare infezioni piuttosto diffuse. Una volta nel sangue i batteri utilizzando l’aggregazione delle piastrine come un vero e proprio meccanismo di difesa che permette loro di rinchiudersi in un ambiente protetto e inattaccabile da parte delle cellule del sistema immunitario. Non solo, anche l’azione degli antibiotici è resa meno efficace dalla formazione di questi scudi di piastrine. A questi effetti, già di per sé pericolosi per la salute, si aggiunge la possibilità che si formino coaguli che esponfgono il cuore a seri pericoli.

Un altro legame insospettabile è quello fra la salute orale e il rischio di Alzheimer. I ricercatori della New York University hanno rilevato la sua esistenza revisionando i dati raccolti nel corso di 20 anni di studi e svelando che negli anziani l’infiammazione delle gengive si accompagna a funzioni cognitive ridotte. Studi successivi condotti all’University of Central Lancashire hanno svelato che in caso di Alzheimer è possibile rilevare la presenza di un batterio, il Porphyromonas gingivalis, associato alla gengivite cronica. Secondo gli esperti in caso di sanguinamenti delle gengive quando si mangia o ci si lava i denti il batterio può entrare nel sangue; inoltre non è da escludere che i microbi possano raggiungere il cervello attraverso i nervi che partono a livello delle radici dei denti. Una volta nel tessuto nervoso P. gingivalis stimola il rilascio da parte del sistema immunitario di molecole che danneggiano neuroni presenti nelle aree associate alla memoria.

Infine, la scarsa salute orale è stata associata al tumore al pancreas. In questo caso il legame è stato rilevato in caso di parodontite, un disturbo alle gengive che può portare alla perdita dei denti. Gli studi condotti suggeriscono che alla base dell’associazione possano esserci sostanze cancerogene – le nitrosammine – che si possono accumulare in caso di problemi alle gengive e che potrebbero reagire con le molecole che partecipano alla digestione creando un ambiente favorevole allo sviluppo del tumore. Nulla può però per ora escludere che la parodontite sia una conseguenza, e non un causa, del tumore al pancreas.