La radice del termine “bruxismo” deriva dalla parola greca βρύχω, che significa letteralmente “digrignamento dei denti”. Il bruxismo è un fenomeno più marcato durante il sonno ed è causato dalla contrazione dei muscoli implicati nella masticazione; è considerato un’attività anomala non finalizzata ad uno scopo (parafunzione).
Il bruxismo consiste in uno sfregamento associato ad un serramento, involontario e violento, dei denti delle due arcate (inferiore e superiore). Questo fenomeno, talvolta, può essere rumoroso e fastidioso, non tanto per chi lo esegue, ma per chi gli sta vicino.

Sebbene il soggetto affetto da bruxismo non si renda conto del digrignamento dei denti, al risveglio potrebbe lamentare una fastidiosa sensazione di dolore a livello della mandibola. Il fenomeno, se non rumoroso, potrebbe passare del tutto inosservato; in tal caso sarà il dentista a farlo presente, poiché in presenza di bruxismo i denti subiscono una progressiva usura, che appare come una limatura a livello dello smalto: il consumo dei denti è causato dal continuo sfregamento degli stessi, che facilita l’insorgenza delle carie, poiché lo smalto è continuamente soggetto a sollecitazione. Nei casi di bruxismo più grave, il paziente potrebbe subire anche un danneggiamento dell’osso alveolare ed un possibile “scollamento” delle gengive; inoltre, in alcuni soggetti, la raschiatura tra i denti avviene in modo così intenso da evidenziare la dentina, favorendo ancor più l’abrasione dentale.

Purtroppo, non esistono trattamenti mirati e specifici per risolvere il problema, ma è consigliato l’utilizzo dei bite allo scopo di proteggere i denti dall’erosione determinata dal bruxismo.